L’ invenzione  dell’elettrocardiogramma avvenne nel 1902 ad opera di uno spirito altamente dotato il fisiologo tedesco Willem Einthoven. L’elettrocardiogramma  a distanza di oltre un secolo continua a conservare un ruolo di primo piano nella medicina moderna, nonostante l’avvento di altre metodiche sofisticate, risultando la tecnica di indagine più comunemente utilizzata ed imprescindibile  nella diagnosi delle malattie cardiovascolari. Noto anche con l’acronimo ECG è un esame non invasivo e facilmente riproducibile, che registra attraverso 10 elettrodi posti sul torace ed all’estremità degli arti  l’attività elettrica del cuore. La semplicità nella sua esecuzione non deve ingannare, in quanto il suo valore risiede in una corretta interpretazione  e cultura da parte del professionista esperto. Gli errori di registrazione ed interpretazione sono frequenti, inoltre quello che il cardiologo  esperto riconosce  su un tracciato elettrocardiografico  e quello che il computer interpreta non sono la stessa cosa!